CAROTA: TANTE VARIETÀ, TANTE PROPRIETÀ.
COLORI, MOLECOLE E SAPORI.
Non tutti sanno che nell’antichità la carota era solamente di colore viola. Successivamente comparvero, a causa di mutazioni genetiche e selezione umana, le carote gialle, bianche ed arancioni.
La storia racconta che le carote viola, largamente utilizzate in cucina e per usi medicali, non erano del tutto apprezzate a causa del colore scuro e del fatto che tingesse tutto ciò che toccavano. Non appena entrarono sul mercato le carote gialle, quelle viola furono abbandonate sino ad essere dimenticate, lasciando infine il posto a quelle arancioni, probabile mutazione genetica di quelle gialle, e largamente preferite a queste per il loro colore vivace.
Oggi le carote con colore diverso dall’arancione vengono spesso viste come “innaturali” e lasciate sui banconi dei supermercati, a discapito della nostra salute.
Perché fanno bene?
Le carote viola, come anche quelle gialle e bianche, sono ricche di molecole preziose che conferiscono importanti proprietà nutrizionali oltre che il loro caratteristico colore. Ovviamente anche quelle arancioni sono ricche di importanti micronutrienti come il beta-carotene, precursore della vitamina A, fondamentale per la nostra vista. Ma se abbiamo l’opportunità di variare la nostra alimentazione con differenti colori in modo da fare il pieno di tutte le sostanze benefiche necessarie per il nostro organismo, perché non farlo?
Dove trovarle?
Sicuramente non mancano nei grandi ipermercati, nei negozi ortofrutticoli più forniti ed, ovviamente, on line.
Dove sono maggiormente coltivate in Italia?
Nel sud Italia, soprattutto nella zona di Polignano a mare (Bari), vengono coltivate tipologie di carote che variano dall’arancio al giallo al viola.
Confrontando a livello nutrizionale la carota di Polignano con quella comunemente presente in commercio si evince che queste carote dai differenti colori hanno un contenuto di zuccheri inferiore del 22%. È stata valutata e registrata anche una maggiore attività antiossidante in vitro ed in particolare un contenuto nettamente superiore di fenoli totali nella carota viola.
Tab.1.Contenuto di glucosio, fruttosio e saccarosio e dolcezza relativa delle radici in funzione del tipo di carota e della colorazione (rielaborato da Cefola et al, 2012). Valori riferiti a 100g di carota fresca.
Tab.2. Attività antiossidante, fenoli totali, carotenoidi totali e beta carotene delle radici in funzione del tipo di carota e della colorazione (rielaborato da Cefola et al, 2012). I valori si riferiscono a 100 g di carota fresca. L’attività antiossidante è espressa come contenuto di Trolox (una molecola sintetica analoga alla vitamina E) che ha la capacità antiossidante equivalente alle sostanze antiossidanti presenti nell’alimento. L’acido gallico è il fenolo più rappresentativo dal punto di vista quantitativo.
Il consiglio è quindi quello di inserire all’interno della nostra alimentazione le carote anche di colore diverso dall’arancione e soprattutto quelle di colore viola, ricche di antociani e beta-carotene. Le carote gialle sono invece ricche di luteina (in questo articolo abbiamo approfondito le sue caratteristiche).
In che modo trarne beneficio?
Mangiamo le carote sia crude che cotte. Per beneficiare al massimo delle sue molecole ed incrementare la loro biodisponibilità bisogna mangiarle cotte ed associate ad un grasso. Evitiamo la bollitura, meglio una cottura al vapore (la migliore cottura sarebbe il sottovuoto, ma a livello casalingo diventa un po’ complicato) o semplicemente saltate in padella.
Utilizziamo le carote non solo per piatti salati ma anche per ottimi dolci. Grazie al sapore naturalmente dolce delle carote non sarà difficile creare torte squisite che fanno bene alla salute.
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